Disabilità e diritto alla salute: le preoccupazioni di Uniamo sul nuovo emendamento

L’approvazione dell’emendamento 13.0.400 al disegno di legge 1241 ha sollevato forti critiche da parte delle associazioni che si occupano di disabilità e malattie rare. Questo provvedimento prevede che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) copra esclusivamente le prestazioni sanitarie, escludendo i servizi socio-assistenziali, che ricadrebbero così sulle famiglie e sugli enti locali.

Una visione limitata della salute

Secondo Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo – Federazione Italiana Malattie Rare, questa misura rappresenta un serio rischio per il diritto alla salute delle persone con disabilità. Per molti di loro, infatti, il supporto socio-assistenziale è inscindibile dalle cure mediche. L’emendamento, invece, sembra basarsi su una visione superata della sanità, che separa nettamente l’aspetto sanitario da quello assistenziale, ignorando la complessità delle reali necessità delle persone non autosufficienti.

Famiglie sempre più sole nell’assistenza

Uno dei principali problemi segnalati è la carenza di strutture e personale qualificato in grado di garantire un adeguato supporto. Questo costringe molte famiglie a trovare soluzioni alternative, spesso con conseguenze negative sulla qualità dell’assistenza e sull’aderenza alle terapie. L’innalzamento al 70% della copertura SSN nei casi di alta complessità assistenziale, previsto dall’emendamento, viene giudicato insufficiente se non accompagnato da un piano più ampio per affrontare la questione della non autosufficienza.

Un peso economico insostenibile

Le associazioni sottolineano inoltre il rischio di aggravare ulteriormente il carico economico delle famiglie già in difficoltà. Molti caregiver, infatti, devono ridurre o abbandonare l’attività lavorativa per assistere i propri cari, affrontando nel contempo spese elevate per cure e servizi non coperti dal SSN. La misura potrebbe creare anche problemi finanziari per gli enti locali, che dovrebbero farsi carico di costi maggiori senza risorse adeguate.

L’appello di Uniamo: rivedere il provvedimento

Le critiche sollevate da Uniamo e da altre organizzazioni del terzo settore evidenziano la necessità di un approccio più integrato alla salute. L’assistenza socio-sanitaria non può essere trattata come un elemento separato dalla cura medica, soprattutto per le persone con disabilità e malattie rare. Per questo, Uniamo chiede una revisione o l’eliminazione dell’emendamento, auspicando invece l’applicazione concreta delle misure già previste dalla Legge 33/2023 per migliorare il supporto alle persone non autosufficienti.

L’integrazione tra sanità e assistenza sociale è una sfida fondamentale per garantire il benessere di milioni di persone in Italia. Separare questi due ambiti potrebbe tradursi in un peggioramento della qualità della vita per chi ha bisogno di cure continue e per le loro famiglie.

Agevolazioni fiscali per l’acquisto e il passaggio di proprietà dei veicoli per persone con disabilità

La mobilità è un elemento fondamentale per l’autonomia delle persone con disabilità, ed è per questo che la normativa italiana prevede specifiche agevolazioni fiscali per l’acquisto e il trasferimento di proprietà di veicoli destinati al loro trasporto.

Quali sono i benefici previsti?

Chi rientra nei requisiti stabiliti dalla legge può usufruire di diverse agevolazioni, tra cui:

  • Detrazione Irpef del 19% sulle spese di acquisto del veicolo;
  • IVA agevolata al 4% per l’acquisto di auto nuove o usate;
  • Esenzione dal bollo auto per i veicoli intestati alla persona con disabilità o a un familiare che la ha fiscalmente a carico;
  • Esenzione dall’imposta di trascrizione per il passaggio di proprietà del veicolo.

Chi può beneficiare di queste agevolazioni?

L’accesso ai benefici è riservato a persone con specifiche condizioni di disabilità, certificate dagli organi competenti. In particolare, rientrano tra i possibili beneficiari:

  • Persone con ridotte o impedite capacità motorie permanenti (se il veicolo è adattato in modo stabile alle loro necessità);
  • Persone con disabilità psichica o mentale con indennità di accompagnamento;
  • Persone con gravi difficoltà nella deambulazione o pluriamputazioni.

Se il veicolo è intestato a un familiare della persona con disabilità, è necessario che quest’ultima sia fiscalmente a suo carico, rispettando i limiti di reddito previsti dalla legge.

Quali veicoli rientrano nelle agevolazioni?

Le agevolazioni si applicano a diverse categorie di veicoli, tra cui:

  • Autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo o specifico;
  • Autocaravan;
  • Motocarrozzette;
  • Motoveicoli per trasporto promiscuo o specifico.

Esistono limiti di cilindrata?

Sì, per usufruire dei benefici fiscali il veicolo non deve superare i seguenti limiti:

  • 2.000 cc per i veicoli a benzina;
  • 2.800 cc per i veicoli diesel.

Come fare domanda per l’esenzione dal passaggio di proprietà?

Per ottenere l’esenzione, è necessario presentare una richiesta corredata dai seguenti documenti:

  • Certificazione che attesti la condizione di disabilità rilasciata dagli enti competenti;
  • Dichiarazione che il beneficiario sia fiscalmente a carico (se il veicolo è intestato a un familiare);
  • Documento di identità del richiedente;
  • Eventuale copia della patente speciale, se posseduta.

Queste agevolazioni rappresentano un supporto concreto per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, facilitandone la mobilità e riducendo i costi legati all’acquisto e alla gestione di un veicolo.

Trasporto carrozzina su SHINERAY X30 LEV: mobilità accessibile e sostenibile

Il SHINERAY X30 LEV rappresenta una soluzione innovativa per il trasporto accessibile, combinando sostenibilità e funzionalità in un unico veicolo elettrico. Grazie a un allestimento specifico, questa vettura è progettata per garantire sicurezza e comfort sia ai passeggeri deambulanti che a quelli in carrozzina.

Caratteristiche principali

Questo modello è stato attrezzato con soluzioni all’avanguardia per facilitare il trasporto di persone con disabilità:

  • Sollevatore elettroidraulico automatico con una portata fino a 400 kg, per un accesso semplice e sicuro.
  • Pavimento antisdrucciolo con guide a scomparsa, che garantisce stabilità e sicurezza durante il viaggio.
  • Capacità di trasporto: 4 passeggeri deambulanti + 1 passeggero in carrozzina.

Mobilità inclusiva ed ecologica

Essendo un veicolo completamente elettrico, il SHINERAY X30 LEV non solo assicura accessibilità, ma contribuisce anche alla riduzione delle emissioni, rappresentando una scelta ecologica e responsabile.

Grazie a questa configurazione, il trasporto di persone con disabilità diventa più agevole e sicuro, favorendo una mobilità realmente inclusiva.

Sostenibilità e accessibilità vanno di pari passo!

Se sei interessato a scoprire di più su questa soluzione innovativa, contattaci per maggiori informazioni!

Pista Olympia delle Tofane: il video dell’impresa

Sabato 22 febbraio, come raccontato nel nostro articolo, il nostro amico Moreno Pesce ha affrontato e “conquistato” la pista Olympia delle Tofane.

Partito intorno alle 4:00 insieme al suo team, ha impiegato circa tre ore per raggiungere la cima, superando una salita estremamente impegnativa su un fondo particolarmente duro.

“Non mi aspettavo fosse così difficile: la pendenza era estrema e la neve ghiacciata”, ha dichiarato una volta arrivato in vetta.

Vogliamo condividere con voi il video dell’impresa, direttamente dal canale YouTube di Moreno Pesce, lasciandovi con una sua riflessione:

Qual è la cosa più naturale che tu abbia mai chiesto? La più semplice. Aiuto.
Chiedere aiuto non significa arrendersi, ma rifiutarsi di farlo.
A volte la mente può ingannarti, farti credere di non essere all’altezza e che tutto sia inutile…
Ma ho capito che ogni obiettivo, quando nasce da una passione, è importante.
So che le mie imprese sono qualcosa di unico, mai tentato prima.
Devo solo accettare i tanti “NO” ricevuti e trasformarli, con determinazione, in consenso.

Giochi Mondiali Invernali Special Olympics: Torino celebra lo sport inclusivo

Per la prima volta, l’Italia ospiterà i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics, dall’8 al 15 marzo. L’evento vedrà competere 1.500 atleti provenienti da 100 nazioni, in otto discipline sportive: sci alpino, sci nordico, danza sportiva, pattinaggio artistico, floorball, snowboard, corsa con le racchette da neve e pattinaggio di velocità. Le competizioni si terranno in diverse località del Piemonte, tra cui Torino, Bardonecchia, Sestriere e Pragelato.

Con il motto “The Future is Here”, i Giochi celebrano valori fondamentali come l’inclusione sociale e la solidarietà, dimostrando il potenziale dello sport come forza positiva, specialmente per le persone con disabilità. La cerimonia di apertura, in programma l’8 marzo presso l’Inalpi Arena di Torino, inaugurerà un evento che mira a superare pregiudizi e barriere, promuovendo un futuro migliore già nel presente.

L’evento coinvolgerà non solo gli atleti, ma anche oltre 1.000 coach e delegati, più di 3.000 volontari e familiari, 1.000 media accreditati e circa 300.000 spettatori. Secondo Alessandro Palazzotti, vicepresidente vicario di Special Olympics Italia, questi Giochi rappresentano il culmine di decenni di impegno quotidiano per diffondere la cultura dell’inclusione, con lo sport unificato come strumento chiave.

Special Olympics, fondata da Eunice Kennedy Shriver nel 1968, oggi supporta più di 3,5 milioni di atleti in 227 programmi in tutto il mondo. La collaborazione tra FIGC e Special Olympics Italia, attiva da oltre vent’anni, è stata ulteriormente rafforzata nel febbraio 2023 con la firma di un protocollo d’intesa tra i presidenti delle due organizzazioni.

Aggiornamento sulla Riforma della Disabilità: Proroga al 2027

Un recente decreto legislativo ha posticipato l’entrata in vigore della Riforma della Disabilità al 1° gennaio 2027. Questo significa che fino alla fine del 2026, le procedure attuali per il riconoscimento della disabilità rimarranno in vigore.

Cosa prevede la riforma:

La riforma, originariamente prevista per il 2025, introduce un nuovo sistema di valutazione della disabilità basato su criteri multidimensionali. Le principali novità includono:

  • Un processo di accertamento che considera non solo la patologia, ma anche l’autonomia della persona e il suo contesto di vita.
  • La possibilità di presentare un’unica domanda per il riconoscimento della disabilità, semplificando le procedure.
  • La digitalizzazione delle banche dati per ridurre i tempi di attesa.
  • Modalità di revisione semplificate per le patologie irreversibili.

Perché la proroga:

Il rinvio è stato deciso per consentire un periodo di sperimentazione più lungo e per completare l’infrastruttura digitale necessaria. La sperimentazione, che coinvolge diverse province italiane, è stata estesa a 24 mesi per raccogliere dati più accurati.

Implicazioni del rinvio:

  • Le procedure attuali rimangono in vigore fino al 2027.
  • L’unificazione delle procedure e la semplificazione delle revisioni sono posticipate.
  • I tempi di attesa potrebbero rimanere invariati fino all’entrata in vigore della riforma.

Sperimentazione:

  • la prima fase della sperimentazione è partita il primo Gennaio 2025 e coinvolge le province di: Milano, Torino, Brescia, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Catania.
  • Dal 30 settembre 2025, entreranno nel programma anche Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia autonoma di Trento e Aosta.

Prossimi passi:

Il governo lavorerà al completamento della fase sperimentale e all’infrastruttura digitale per garantire l’attuazione della riforma nel 2027.

730 e spese per i disabili: le ultime novità

Sta per arrivare la Certificazione Unica (CU 2025) per milioni di lavoratori e pensionati (INPS, INAIL e altri enti), che dovrà essere consegnata agli interessati entro lunedì 17 marzo (poiché la scadenza del 16 cade di domenica). Questo segna l’avvio della stagione delle dichiarazioni dei redditi, con il modello 730 che continua a essere molto apprezzato dai contribuenti grazie alla sua versione precompilata, già contenente la maggior parte dei dati fiscali personali.

Al momento, il modello 730 per il 2025 e le relative istruzioni sono ancora in fase di definizione, in attesa della pubblicazione ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tra le principali novità di quest’anno spiccano modifiche ai bonus edilizi e alle detrazioni per i carichi familiari. Invece, il quadro relativo alle spese sanitarie resta sostanzialmente invariato, continuando a rappresentare un’opportunità per ridurre il carico fiscale di lavoratori e pensionati.

Un importante aggiornamento arriva dalla Corte di Cassazione in merito alle spese mediche e di assistenza per persone con disabilità, che devono essere indicate nel Quadro E, rigo E25 del modello 730. Attualmente, queste spese possono essere interamente dedotte dal reddito imponibile, ma con alcune condizioni per evitare utilizzi impropri: la persona con invalidità grave e permanente (riconosciuta ai sensi della legge 104/1992) deve essere assistita da un professionista sanitario qualificato (come infermieri, fisioterapisti, riabilitatori o educatori), e la spesa deve essere documentata adeguatamente.

Se invece l’assistenza è fornita da una badante, la detrazione riconosciuta è pari al 19%, con un tetto massimo di 2.100 euro e solo se il reddito del contribuente non supera 40.000 euro. Tuttavia, la Cassazione – con una recente sentenza della sezione tributaria (n. 449/2025) – ha espresso un orientamento differente rispetto alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, sostenendo che il diritto alla tutela fiscale delle persone con disabilità non dovrebbe essere soggetto a restrizioni. Secondo questa interpretazione, la deduzione del 100% delle spese sostenute non dovrebbe dipendere dalla qualifica di chi presta l’assistenza.

Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, attualmente in bozza, riportano ancora un’incertezza su questo punto, lasciando aperta la possibilità di un aggiornamento in linea con le nuove politiche a favore delle persone con disabilità.

Skip to content