Pista Olympia delle Tofane: il video dell’impresa

Sabato 22 febbraio, come raccontato nel nostro articolo, il nostro amico Moreno Pesce ha affrontato e “conquistato” la pista Olympia delle Tofane.

Partito intorno alle 4:00 insieme al suo team, ha impiegato circa tre ore per raggiungere la cima, superando una salita estremamente impegnativa su un fondo particolarmente duro.

“Non mi aspettavo fosse così difficile: la pendenza era estrema e la neve ghiacciata”, ha dichiarato una volta arrivato in vetta.

Vogliamo condividere con voi il video dell’impresa, direttamente dal canale YouTube di Moreno Pesce, lasciandovi con una sua riflessione:

Qual è la cosa più naturale che tu abbia mai chiesto? La più semplice. Aiuto.
Chiedere aiuto non significa arrendersi, ma rifiutarsi di farlo.
A volte la mente può ingannarti, farti credere di non essere all’altezza e che tutto sia inutile…
Ma ho capito che ogni obiettivo, quando nasce da una passione, è importante.
So che le mie imprese sono qualcosa di unico, mai tentato prima.
Devo solo accettare i tanti “NO” ricevuti e trasformarli, con determinazione, in consenso.

Moreno Pesce conquista la pista Olimpia delle Tofane: “Obiettivo raggiunto!”

Cortina, sabato 22 febbraio,

Questa mattina, intorno alle 7:00, Moreno Pesce ha pronunciato le sue prime parole dalla cima della pista Olimpia delle Tofane, dopo un’ascesa impegnativa e ricca di emozioni.

Partito alle 4:00 insieme al suo team, composto da Lio De Nes, Jacopo Bernard e Giulia Calzolari, ha affrontato circa tre ore di salita su un fondo particolarmente duro e insidioso.

“Non me l’aspettavo così difficile – ha raccontato Pesce – la pendenza estrema e la neve ghiacciata hanno reso tutto più complesso. Ho commesso un errore nel sottovalutare le condizioni del manto nevoso, portando con me solo ramponcini leggeri invece di quelli da alpinismo. Per fortuna, la picozza da ghiaccio e le stampelle con il coltello mi hanno aiutato a superare i tratti più critici.”

All’arrivo, ad attenderlo in vetta al Rifugio Pomedes, c’erano la compagna Antonella e la figlia Elisa, che gli ha consegnato, con grande emozione, una treccina fatta a mano da aggiungere alla sua protesi, come simbolo delle sue conquiste.

Per celebrare il successo, Pesce e il suo team hanno acceso un braciere e una fiaccola, immortalando il momento con una foto che rappresenta non solo l’impresa, ma anche il fuoco interiore che lo spinge a superare ogni sfida.

Infine, Moreno Pesce ha voluto ringraziare tutte le persone, gli enti e i partner che hanno reso possibile questa straordinaria esperienza.

Alpinisti InSuperAbili…adrenalina inclusiva

Giovedì 11 luglio 2024 il gruppo di “Aplinisti InSuperAbili…adrenalina inclusiva” hanno raggiunto la vetta del Breithorn.

Nel gruppo era presente anche il nostro amico Moreno Pesce, definito “l’uomo delle vertical” il quale ha dichiarato:

Mi rendo orgogliosamente partecipe del progetto di Alpinisti InSuperAbili. È un progetto fantastico che mi piace perché coinvolge persone con disabilità motorie. Non vedo l’ora di conoscere le persone che sono coinvolte perché condividere le esperienze è una cosa che serve non solo a chi vive il momento attuale, ma anche a chi in futuro vorrà prendere parte a queste iniziative. Quello che mi preme, è lasciare traccia di quello che è stato fatto perché in passato non c’era e adesso lo stiamo materializzando con tutte le nostre avventure e le gesta attraverso le immagini, le foto e i social. Vogliamo smuovere la gente e provare a mettersi in gioco per partecipare a questi progetti e a vivere queste emozioni tornando a camminare in montagna.

Sono stato molto felice di essere stato coinvolto e sono molto felice di quello che hanno realizzato gli Alpinisti InSuperAbili perché non era affatto scontato salire come sono saliti. Sono stati
davvero molto bravi e hanno avuto una marcia davvero molto veloce. Si è creato uno spirito di gruppo e di amicizia bellissimo.
Ho avuto la fortuna di avere tre angeli della Guardia di Finanza che mi hanno scortato fin su e mi hanno aiutato perché la neve non era affatto facile, era molto pesante e si sprofondava, regalandomi la possibilità di arrivare in vetta. Spero che ci siano sempre più possibilità di salita in vetta aperte alla disabilità.

Di cosa tratta il progetto?

Il progetto, unico nel suo genere, prevede l’accompagnamento di tre persone con disabilità motoria alla vetta del monte Breithorn mt.4165 tramite l’ausilio di un Monosci, sostituito, a seconda delle condizioni, dal Dual ski realizzato per la movimentazione su terreno innevato.

L’obiettivo del progetto è regalare a queste persone “speciali” la possibilità di raggiungere la vetta di un 4000 e poter godere di tutte le emozioni che solo queste montagne riescono a dare.
Il secondo obbiettivo e sensibilizzare più persone possibili che si può realizzare anche un sogno difficile se tutti insieme guardiamo nella stessa direzione.
Terzo obiettivo riguarda l’inclusione, dai bambini delle elementari al ceo di una grande azienda.

Moreno Pesce abbraccio in vetta

Moreno Pesce in vetta al Öræfajökull il “Ghiacciaio delle Terre Desolate”

“Abbiamo raggiunto la vetta!”

Queste le prime parole di Moreno Pesce dopo aver raggiunto la cima del Öræfajökull, in Islanda, il “Ghiacciaio delle Terre Desolate” a 2.119 m. di altezza.

“Siamo tornati al campo base, abbiamo fatto la vetta. Stamattina abbiamo fatto la vetta e siamo saliti molto bene perché era molto freddo e la neve ghiacciata e quindi si riusciva a procedere bene. In vetta abbiamo trovato un gran vento che ci ha aiutati a raffreddare tutto– prosegue Moreno- la discesa è stata un rosario per la presenza costante delle nuvole. E’ stato un grande lavoro di squadra, ognuno ha messo del suo. Lio, Sergio, Marco, Luciano e Jacopo poi io ho spinto. Il gruppo ha raggiunto questo grande risultato, ognuno di noi è stato il tassello di questa forza necessaria per raggiungere l’obiettivo in un ambiente certamente impegnativo”.

Moreno Pesce e compagni sono partiti dal campo base all’alba per approfittare di una finestra di bel tempo. La discesa è stata più complessa a causa delle fitte nuvole.

Un’altra grande impresa del nostro amico paralimpico Moreno Pesce anche dopo diversi mesi di stop forzato da parte dei medici.

“Islanda Experience”, un altro importante obiettivo raggiunto!

Forza Moreno!

Moreno Pesce sorride sulla neve

Islanda Experience, la grande avventura di Moreno Pesce

Moreno Pesce riparte alla grande!

Dopo un lungo stop forzato, iniziato lo scorso 2 febbraio, Moreno è pronto a ripartire e lo vuole fare con un fantastica impresa ovvero l’“Islanda Experience” che si terrà dall’11 al 18 maggio prossimo nella bellissima nazione nordica caratterizzata da ambienti e paesaggi unici al mondo.

La nuova avventura per Moreno sarà una vera e propria spedizione in Islanda con l’obiettivo del raggiungimento della cima del vulcano attraversando la riserva naturale di Skaftafell situata nel Parco Nazionale di Vatnajökull, nel sud-est dell’Islanda.

Il Parco nazionale Skaftafell è situato tra il villaggio di Kirkjubæjarklaustur nella parte meridionale dell’Islanda. Dal 2008 è entrato a far parte del grande Parco nazionale del Vatnajökull, il più grande parco naturale d’Islanda e dell’Europa. Qui si trova Skaftafellsjökull, il ghiacciaio che condivide il nome con il parco nazionale. Hvannadalshnjúkur spunta dalla calotta glaciale Öræfajökull “Ghiacciaio delle Terre Desolate” e tocca un’altezza di 2.119 metri che Moreno Pesce, accompagnato dalla guida alpina emerita Lio De Nes e dal fidato video maker Jacopo Bernard puntano a raggiungere.

La ripartenza non è per niente semplice dopo lo stop forzato e prolungato da tutte le attività fisiche visto l’interessamento dell’apparato respiratorio. Sono quindici giorni che sto facendo dei carichi leggeri per alzare l’asticella e soprattutto per cercare di recuperare la forma per affrontare gli oltre 2.000 metri di dislivello che mi separano dalla vetta del vulcano . Faremo uno step a 1.300 m. slm., quindi altri + 800 metri di salita e poi 800 di dislivello negativo fino al campo base e poi discesa completa. Siamo belli carichi e sarà una grande soddisfazione se riusciremo a raggiungere la cima come ci siamo preposti. Al momento ci sono diverse incognite tra cui il meteo e lo stato della neve ma soprattutto la mia tenuta fisica e misurarsi con i propri ulteriori limiti è un banco di prova molto impegnativo

In questa nuova avventura di Moreno Pesce ritroviamo tutti i suoi valori, quelli che lo hanno aiutato a rinascere nella sua nuova vita da atleta diventando sia esempio di motivazione personale che gli permette di raggiungere obiettivi che appaiono quasi impossibili, oltre che esperto di valutazione delle proprie capacità, consentendogli di commisurare l’obiettivo alle possibilità. La montagna, l’ambiente come quello dell’Islanda come luoghi reali ed ideali per mettersi ulteriormente alla prova. Questi ultimi mesi di stop sono già stati un grande banco di prova per lui.

Moreno Pesce non finisce mai di stupire e soprattutto non si dà mai per vinto!

Moreno Pesce Mountain Attack gruppo 2

Moreno Pesce ha sfidato la Mountain Attack

Moreno Pesce, atleta paralimpico, anche questa volta si è superato partecipando alla Mountain Attack.

La Mountain Attack è una competizione annuale di sci alpinismo austriaca che si svolge a Saalbach. Gli atleti in gara mettono a dura prova fisico e mente superando importanti salite innevate.

Il percorso è stato caratterizzato da neve, freddo e ghiaccio ma grazie anche a Luca, suo compagno di viaggio, è riuscito ad arrivare al traguardo con un tempo di 02:04.

Niente stradine, niente tracce altrui. Non c’era un’unica traccia. “La traccia la dovevo inventare io”. Continuavo a ripetermelo durante la salita del primo muro, oscillando al limite dell’equilibrio.

Molti skialp scivolavano cadendo giù. Dovevo in primis osservare cosa succedeva sopra di me prima di prendere la linea.

La pendenza non mi permetteva l’arresto.

Vogliamo chiudere con una frase dello stesso Moreno:

Quando le cose diventano difficili e sembra tutto impossibile, non lasciate spazio al giudizio altrui.

Chiudetevi in voi stessi e dimostrate con i fatti quello che siete.

 

 

 

Moreno Pesce scala una ferrata

Moreno Pesce, salita la ferrata della memoria

Come annunciato sabato 7 ottobre,  di buon mattino, Moreno Pesce, atleta paralimpico, in compagnia di Lio del Nes (guida emerita del Collegio Veneto) e del video maker Jacopo Bernard ha salito la Ferrata della Memoria, sopra Longarone che si snoda lungo la parete destra della Valle del Vajont, proprio di fronte a quella dove sessant’anni fa è avvenuto il terribile crollo del quale oggi si celebra la sempre dolorosa memoria.

Alla fine della ferrata Moreno ha rilasciato:

“Tutto bene, non ho fatto neanche troppa fatica, un paesaggio surreale, siamo saliti avvolti nel silenzio più totale rotto solo dai comandi tra me e Lio. I nostri occhi costantemente rivolti alla parete della frana che sta proprio di fronte alla linea della Ferrata della Memoria. Un bel lavoro di gruppo eravamo in quattro, abbiamo condiviso lo spirito doveroso di questa salita.
Sono sinceramente contento di aver scelto il confronto più umano che tecnico con questa ferrata perché è doveroso il tributo cosciente e continuo a tutte le vittime della tragedia del Vajont. Bisogna esercitare la memoria anche scalando in un ambiente che comunque trasmette molto di ciò che è successo. La roccia parla in silenzio”.

Immagini – Jacopo Bernard

Moreno Pesce scala una ferrata con corde

La ferrata della memoria, in ricordo della tragedia del Vajont

Era la notte del 9 ottobre 1963 quando un’immensa frana staccatasi dal Monte Toc precipitò nelle acque del bacino artificiale della diga del Vajont.

L’esondazione di quella massa d’acqua provocò la distruzione degli abitati sottostanti la diga tra cui Longarone ed altri paesi limitrofi cancellandoli per sempre, causando la morte di quasi 2000 persone, di cui oltre 450 erano bambini.

Il nostro amico Moreno Pesce, atleta paralimpico, ha deciso di affrontare l’impegnativa Ferrata della Memoria in ricordo di quella tragedia. La ferrata, inaugurata nel 2015, si sviluppa lungo la parete destra della Valle del Vajont, proprio di fronte a quella dove è avvenuto il crollo.

Moreno Pesce, salirà sabato mattina (7 ottobre), accompagnato dalla guida emerita Lio De Nes e dal video maker Jacopo Bernard. Il tracciato della Ferrata della Memoria, ha uno sviluppo aereo verticale di 700 m. e per un atleta amputato richiede un buon allenamento e soprattutto forza. Moreno Pesce conosce già la salita perché l’ha affrontata tempo fa come test tecnico test proprio con la sua guida di sempre, Lio De Nes.

Questa volta assumerà per entrambi un valore completamente diverso. La Ferrata della Memoria è stata ideata proprio per ricordare le persone che persero la vita nel tragico evento di sessant’anni fa.

Foto di Moreno Pesce

Moreno Pesce e compagni protagonisti del nuovo progetto CADINI EXPERIENCE

Moreno Pesce sarà il protagonista insieme ai compagni del Team3Gambe da mercoledì 12 luglio e fino a sabato 15 di un nuovo evento pensato per rendere protagonisti delle montagne che circondano Cortina anche le persone con disabilità. Nasce infatti “CADINI EXPERIENCE”, un evento inclusivo,  in collaborazione con Cortina 360, Fondazione Cortina e CAI Veneto.

A partire da mercoledì sera, Moreno e compagni faranno campobase prima a Cortina, poi a Misurina dove giovedì 14 saranno protagonisti di un trekking inclusivo, venerdì altro trekking su sentiero attrezzato (attrezzatura da ferrata) nel cuore del bellissimo gruppo dei Cadini di Misurina, con successiva cena e pernotto al Rifugio Città di Carpi dove saranno alloggiati tutti i partecipanti di questo nuovo evento.

“Quello dei Cadini di Misurina è un viaggio che da molti anni ho in sospeso con quelle montagne. Sono curioso di guardare i panorami che si possono ammirare dalle bellissime forcelle di quel gruppo dolomitico. Per me è un percorso interrotto a suo tempo e che punto a concludere. Un anello difficile. Non è un sentiero facile il Durissimi. Questo è il motivo per il quale ho chiesto il supporto e l’accompagnamento delle guide alpine.”

Il progetto Cadini Experience

Cadini Experience vuole dare una risposta al problema dell’invalidità lanciando un messaggio di inclusione e di avviamento allo sport. Il completamento del percorso attorno ai Cadini di Misurina da parte di un team di persone con e senza disabilità assumerà infatti un valore simbolico ben più importante di quello immediato, basato su concetti e valori quali:

-L’importanza della motivazione personale che permette di raggiungere obiettivi che appaiono quasi impossibili. La valutazione delle proprie capacità, che consenta di commisurare l’obiettivo alle possibilità. La montagna, reale in questo caso, può rappresentare, per chi deve cominciare il proprio percorso di attivazione e movimento, una semplice passeggiata. Preparazione, fisica e mentale, senza la quale nessun obiettivo può essere raggiunto. La centralità del supporto e di persone che si mettono a disposizione per lavorare in team, in spirito collaborativo e non competitivo. Il ruolo delle competenze e della prudenza, fondamentali per valutare la fattibilità di qualsiasi esperienza e poterla realizzare in modo professionale e sicuro.

La montagna fa bene ai disabili, il movimento anche

Le persone con disabilità sono spesso a rischio di isolamento e scarsa mobilità. Ciò può essere dovuto alla mancanza di informazioni e di supporto (logistico e motivazionale) che permetta di comprendere le proprie capacità e le opportunità sportive esistenti. L’assenza di movimento ha implicazioni non solo sullo stato di salute della persona ma sulla qualità di vita, intesa come benessere psicologico, soddisfazione e prospettiva.

Moreno Pesce

Missione compiuta!

Moreno Pesce e il Team 3Gambe hanno completato la salita sull’Etna!

Il nostro amico Moreno Pesce e i suoi compagni del Team 3Gambe hanno raggiunto, nell’unica vera giornata di sole di questa spedizione, i 2.920m della Torre del Filosofo. La vetta dell’Etna, era comunque interdetta per la ripresa dell’attività vulcanica. Il giorno successivo nonostante il maltempo sono saliti alla Cresta del Mulo.

“Abbiamo chiuso al top con tutti gli obiettivi raggiunti per ognuno di noi come ci eravamo prefissati. Possiamo dire, per tutti un sogno realizzato ed un incredibile risultato come team. Il giorno della salita ci sono state condizioni buone, la neve teneva e soprattutto abbiamo avuto un impatto fortissimo con la bellezza straordinaria dell’Etna. Torneremo presto perché ci ha affascinati! Tra l’altro il fatto che il vulcano sia in attività rende l’esperienza ancora più entusiasmante. Questa volta si sono mischiate davvero diverse situazioni di vita e salute regalando ulteriore valore a tutti!”.

Moreno Pesce e Team3Gambe sono stati accolti e supportati in queste intense giornate sull’Etna dallo splendido gruppo del CAI di Catania che si è occupato anche della loro logistica.

Il “Progetto Etna” è stato un banco di prova per tutti perché il vulcano oltre ad essere una montagna surreale come paesaggio presenta difficoltà ambientali oggettive a partire dal suolo lavico, certamente non comune, e l’itinerario scelto, prevedeva la salita proprio lungo la linea delle colate più recenti.

Moreno Pesce aveva il suo ovvero quello di raggiungere il punto più alto possibile e toccare con mano i punti di uscita del calore vulcanico e così è stato ma il fatto di averlo raggiunto con più persone del suo gruppo è stato un valore aggiunto. Salita all’Etna, banco di prova per varie disabilità, tipologie medico-sanitarie che hanno dato tutte riscontri positivi.

“Abbiamo chiuso al top – conclude Moreno – con voce entusiasta – anche con questo incontro emozionante tra Lio e Antonio Rizzo. Belle scommesse vinte per tutti, morale altissimo. Grande soddisfazione per la forza di questo gruppo. Certamente torneremo presto, anche per rivivere il calore non solo dell’Etna ma degli amici del CAI di Catania”.

[tratto da Comunicato Stampa Media PR]

 

Parlano di questa impresa:

La Nuova di Venezia e Mestre

TGR News

 

 

 

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