Moreno Pesce: ogni obiettivo raggiunto è solo un traguardo intermedio

Il nostro amico Moreno Pesce, conclude un’altra impresa in vetta.

Non è il traguardo di oggi l’obiettivo. Ma quello che deve ancor arrivare. Perché ogni obiettivo raggiunto è solo un traguardo intermedio.

Moreno Pesce, atleta paralimpico a conclusione della sua impresa rilascia questa bella intervista annunciando nuovi traguardi già da questo mese: scalare l’Etna!

In vetta al Monte Emilius contro il climate change

“La nostra sfida non si ferma. Siamo pronti ad abbattere la montagna psicologica della disabilità affrontando le montagne vere, nel nome di una missione che ci unisce, la lotta al climate change, per ribadire una risposta che chiediamo tutti da anni: ridurre le emissioni di gas serra”

L’ennesima impresa del nostro amico Moreno Pesce che ha scalato il Monte Emilius mt 3559 in Valle d’Aosta.
Raggiungere la cima della montagna è la dimostrazione che come nessuna vetta è impossibile da raggiungere, la lotta per salvare il pianeta dal climate change non è impossibile: “Le mie gare sono prima di ogni cosa una sfida con me stesso. Quando gli organizzatori mi permettono di partecipare è un piacere arrivare al traguardo. Prima ero il solo disabile. Ultimamente, alcuni amici di “gamba”, mi fanno compagnia. E’ un piccolo successo vederli con me a “gareggiare” su questi terreni”.

 

Moreno Pesce sale la Tofana di Mezzo

Mercoledì 30 agosto 2022 Moreno Pesce accompagnato dalla guida alpina Lino De Nes e dal video maker Jacopo Bernard è partito dal Rifugio Pomedes per raggiungere i 3.244 m. della Tofana di Mezzo.

Moreno ha voluto salire la Tofana di Mezzo in occasione dei 25 anni dell’incidente che lo ha costretto a convivere con la protesi ma che non gli ha impedito di affrontare difficoltà alpinistiche sempre più impegnative.

La salita affrontata è stata fin da subito fra le più impegnative sia per l’inclinazione del percorso in ferrata che per il meteo non particolarmente favorevole, al punto che è stata fatta una variante rispetto al percorso previsto.

Queste condizioni non hanno impedito di raggiungere la cima e di fare un brindisi in questa giornata speciale.

Monte Cevedale

“Ci abbiamo impiegato circa 3 ore e mezza: è andato tutto bene, il meteo era favorevole. Siamo andati un po’ lenti perché ho avuto la costa del monte sul lato protesti, quindi non potevo fare nulla di diverso che rallentare il passo perché dovevo trascinare la protesi. Quassù è magnifico e ci siamo arrivati grazie a un grande lavoro di team con Luca Acerbi, Jacopo Bernard e Lio de Nes

Dolomiti Extreme Trail

Il progetto

La Val di Zoldo, con la sua struttura circolare, permette lo sviluppo di un percorso ad anello (Anello Zoldano) che ci porterà a toccare alcuni tra i più spettacolari massicci dolomitici che le fanno da coronamento. Scopriremo territori selvaggi ed incontaminati: il gruppo del MEZZODI’ e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, i monti S.SEBASTIANO – TAMER, poi una delle più colossali sequenze rocciose delle Dolomiti il MOIAZZA e CIVETTA. Il Monte PELMO, isolato e grandioso. Il Monte RITE con il Museo nelle Nuvole Messner Mountain Museum ed il gruppo BOSCONERO.

21 – 22 giugno 2019
Val di Zoldo
55 Km
3.800 D+

Due i percorsi sviluppati: la staffetta da 55 km e il “percorso inclusivo”.

Questo progetto porta con se la possibilità di creare un’esperienza condivisa con il territorio, dove i disabili vengono accolti, accompagnati e aiutati divulgando il “turismo inclusivo”.

Un messaggio alla portata di tutti e per tutti che promuove il benessere, la montagna, i rifugi.

Il Team prevede la presenza di atleti amputati, di accompagnatori, guide locali e compagni di “viaggio”, un sostegno fondamentale per la sicurezza, per il supporto tecnico e psicologico.