DisabledData: una piattaforma digitale per liberare informazioni e dati

Spesso invisibili per i media, la burocrazia e l’opinione pubblica, le persone con disabilità rischiano di diventarlo veramente senza un quadro certo della realtà.

Per comprendere una situazione, infatti, dobbiamo partire da informazioni e dati. Nel nostro paese quante sono, attualmente, le persone con disabilità? Non lo sappiamo con precisione.

Da questa riflessione nasce DisabledData o Dati Disabilitati. Parliamo di una piattaforma digitale che porterà i dati ad un pubblico sempre più ampio, ideata dalla Fondazione FightTheStroke, progettata da Sheldon.studio e con il supporto di onData.

Le tantissime sfumature della disabilità

La definizione di disabilità, che risale al 2006, include tutte le persone che non dispongono di pari opportunità e che incontrano difficoltà nella vita quotidiana a causa delle limitazioni imposte dal contesto.

Tale concetto include un grosso numero di persone, che potrebbero anche trovarsi temporaneamente in una condizione di disabilità: magari a causa di un incidente, di una malattia, per l’avanzare dell’età o per un qualsiasi evento che rischia di limitare la vita che siamo abituati a condurre.

È complesso parlare di disabilità. Ci sono tantissime sfumature, e i dati attuali non aiutano. Vengono pubblicati in formati non accessibili a tutti, nascosti all’interno di report, oppure vengono gettati qua e là in varie piattaforme in modo incompleto.

Una piattaforma inclusiva e accessibile per tutti

Questi dati possono essere definiti come “disabilitati”, dato che non riescono ad esprimere il loro potenziale informativo e analitico, per via dei limiti che vengono imposti dal contesto.

È da questa riflessione che nasce l’idea di Dati Disabilitati o DisabledData. Francesca Fedeli, Presidente della Fondazione FightTheStroke afferma: «Abbiamo lavorato a questo progetto con una squadra fluida ma multifunzionale: i rappresentanti dei diritti, i minatori dei dati, i designer inclusivi, i giornalisti investigativi, gli sviluppatori».

«L’obiettivo è sempre stato quello di dare una risposta collettiva ai bisogni espressi dalla comunità delle persone con disabilità e dai loro alleati, superando le sfide dei pregiudizi, del dialogo mancato, degli interessi personali e delle fonti dati inaccessibili. Stanchi di leggere titoli di giornali banalizzanti o di sentirci dire che quell’informazione non era disponibile in maniera disaggregata perché riguardante “la privacy di persone vulnerabili”».

Nonostante le barriere, «ci è sembrato comunque doveroso perseguire l’obiettivo di una piattaforma comune, che andasse oltre il singolo corporativismo tipico di questo settore e che attraverso audizioni periodiche disegnasse uno spazio inclusivo e accessibile a tutti, ascoltando la voce di beneficiari, famiglie, statisti, medici, legali, giornalisti e istituzioni».

DisabledData verrà arricchito nei prossimi mesi con altre sezioni, prima di arrivare alla sua versione finale entro il 3 dicembre 2022, ovvero la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

Bonus attività fisica adattata: a chi è rivolto

Chi ha una disabilità fisica o una patologia cronica sa bene che sono tante le spese necessarie per sostenere le visite e la fisioterapia.

Le numerose agevolazioni previste, come gli sconti con la Legge 104 o l’invalidità civile, non bastano sempre per tutti. Per questo motivo, la Legge di Bilancio n. 234/2021 ha introdotto un credito d’imposta pensato appositamente per le spese sostenute per lo svolgimento di attività fisica adattata (Afa).

In particolare, la misura riguarda le spese documentate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.

Per ottenere l’agevolazione fiscale, la domanda può essere inviata dal 15 febbraio al 15 marzo 2023, direttamente dal contribuente o mediante un intermediario. Per inviare la richiesta si dovrà compilare l’apposito modello e presentarlo nell’Area Privata dell’Agenzia delle Entrate. Verrà rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico oppure lo scarto della domanda con le motivazioni.

L’agevolazione fiscale è prevista per i programmi d’esercizio che vengono definiti attraverso l’integrazione dei medici di medicina generale, specialisti e pediatri.

L’attività fisica adattata prevede degli esercizi ideati per particolari situazioni, come nel caso delle patologie croniche o delle disabilità fisiche. Rientrano in queste casistiche patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari come sclerosi multipla, lombalgia, artrosi, fibromialgia e Parkinson.

Le attività possono essere svolte anche in gruppo, sempre sotto la supervisione di un professionista, anche in strutture non sanitarie (palestre della salute). Lo scopo è quello di migliorare la qualità di vita e implementare il benessere delle persone; ma anche di migliorare il livello dell’attività fisica svolta.

Patente disabili: un nuovo progetto per semplificare il rilascio e le procedure

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) e l’Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti (ANGLAT) hanno siglato una convenzione che impegna le due parti a realizzare un “Punto Unico per la Mobilità Accessibile e Sostenibile”.

L’obiettivo è la promozione della mobilità delle persone con disabilità, per fornire loro supporto e diventando un punto di riferimento anche per gli enti e attori coinvolti nel processo del rilascio della patente speciale per le persone disabili.

Il Punto Unico per la Mobilità Accessibile e Sostenibile nascerà a Roma, nel Centro Superiore Ricerche Prove Autoveicoli e Dispositivi (CSRPAD) del Ministero. Ospiterà attività di programmazione e ricerca al fine di «progettare il futuro della mobilità per le persone con disabilità motoria e neuromotoria».

Inoltre, organizzerà seminari, corsi di formazione e informazione sul tema della mobilità, della guida, e della normativa per il personale delle Commissioni Mediche Locali che devono rilasciare o rinnovare le patenti speciali.

Ma non finisce qui. Il Ministro Enrico Giovannini commenta la convenzione: «Agevolare le persone con disabilità motorie a conseguire l’idoneità alla guida, semplificando le procedure e mettendo a disposizione vetture idonee alle prove significa garantire il diritto alla mobilità».

Leggiamo nella presentazione che il Punto Unico per la Mobilità Accessibile e Sostenibile vorrebbe favorire la realizzazione di progetti che garantiscano la mobilità, anche attraverso la conduzione di un autoveicolo alle persone con disabilità motoria o neuromotoria grave.

Verranno messe a disposizione, a tal fine, delle disposizioni di vetture speciali per le prove di guida per le persone con minorazioni complesse o multiple. La Direzione Generale Territoriale del Centro del Dipartimento per la Mobilità Sostenibile del Mims garantirà un accesso gratuito a tutti i servizi per la valutazione e l’accertamento delle abilità residue alle guida. Abilità necessarie per conseguire o rinnovare la patente.

L’idea è quella di realizzare un centro che costituisca un punto di riferimento per la mobilità delle persone con disabilità, dando una mano a chi vuole conseguire la patente di guida, ma anche fornendo servizi e informazioni tecniche a tutti gli attori coinvolti.

Commenta Roberto Romeo, Presidente di ANGLAT: «Con il Punto Unico vogliamo offrire un supporto all’utenza con disabilità gravi e/o complesse, nonché realizzare un riferimento tecnico e specialistico per tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e private, case automobilistiche, centri di riabilitazione, scuole guida, associazioni di categoria, mettendo in campo competenze, professionalità ed esperienza, nel settore della disabilità e del diritto alla mobilità pubblica e privata, acquisite in 42 anni di storia, per realizzare nuovi servizi e individuare indirizzi, procedure semplificatorie, modalità di valutazione dell’utenza di riferimento, condivisi ed uniformi con gli organismi referenti, nel procedimento di valutazione e rilascio dell’idoneità alla guida, sia per uso privato che professionale».

ANMIL e Bottan per la sicurezza sul lavoro

Nell’ambito della giornata nazionale sulla sicurezza sul lavoro, si è svolta a Scorzè una cerimonia per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema di straordinaria attualità. Dopo la cerimonia religiosa è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sul lavoro ed infine sono stati consegnati dei riconoscimenti ad alcuni lavoratori infortunati.
Hanno partecipato alla manifestazione tra gli altri il Presidente Provinciale ANMIL Alex Tiozzo,  il Sindaco di Scorzè Sig.ra Nais Marcon, il Direttore territoriale dell’INAIL  dott. Donatello Ghezzo e l’assistente sociale INAIL dott.ssa Elisa Lorenzetti
Ampio spazio alla manifestazione è stato dato da TG3 regione
Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Monica Tavella che ha letto un brano della raccolta di testimonianze VITE, dove racconta la tragedia seguita all’incidente occorso a suo marito Michele.
Renault Clio ibrida retro

Renault Clio ibrida con acceleratore e freno

In questa Renault Clio Ibrida è stato installato un acceleratore a cerchiello Guidosimplex e un freno lungo braccio per garantire la guida anche a persone disabili.
Per permettere un uso più confortevole a tutta la famiglia è stato installato un cerchiello staccabile.
Ricordiamo che tutti i dispositivi di guida godono di un contributo statale di spesa del 20%.
Ti forniamo noi tutta la modulistica e le istruzioni per avere il contributo.

Riapre la Bebe Vio Academy

Riapre i battenti la Bebe Vio Academy, dopo il successo del 2021. Martedì 20 settembre Bebe Vio, insieme a Nike, ha presentato al Centro Sportivo Iseo di Milano la seconda edizione dell’Academy, che si rivolge a giovani con e senza disabilità, che abbiano voglia di sperimentare le discipline sportive nella loro versione paralimpica.

All’evento di inaugurazione erano presenti anche gli atleti di art4sports: Ephrem Bona, Riccardo Cattaneo, Sara Baldo e Chitra Ranieri. Era presente anche Monica Contrafatto, atleta paralimpica, e i coach dell’Academy capitanati dall’allenatore di Bebe, Giuseppe Cerqua.

Ecco le parole di Bebe Vio: «Oggi è ufficialmente iniziato il secondo anno della Bebe Vio Academy! La cosa che mi piace tanto è vedere come in questa prima fase cambia, in davvero pochissimo tempo, il modo in cui i bambini senza disabilità si relazionano con quelli con disabilità».

Continua: «In un primo momento sembra quasi cerchino di prendersene cura. Poi, però, quando si inizia a giocare e capiscono che se a un bambino con disabilità dai i giusti ausili è perfettamente in grado di tenere testa all’altro, avviene una sorta di trasformazione e si inizia a vedere competizione da entrambe le parti. Questo è lo sport integrato ed è una figata che tutti dovrebbero vedere e provare».

La Bebe Vio Academy è la prima accademia italiana di attività multi-sportive, rivolta a giovani tra i 6 e i 18 anni. L’iniziativa è gestita dall’associazione art4sport Onlus, fondata dalla stessa Bebe e dai suoi genitori. art4sports si occupa di finanziare e progettare ausili e protesi che consentono alle persone con disabilità di praticare sport.

L’Academy è stata fondata l’anno scorso, e ha visto la partecipazione di 50 bambini e giovani. Lo scopo è quello di far diventare lo sport un mezzo di cambiamento e di integrazione per tutti coloro che vogliono mettersi in gioco, andando oltre le difficoltà fisiche e confrontandosi con diverse realtà.

Le attività si svolgeranno da ottobre fino alla fine di maggio nelle giornate di martedì e giovedì, tra le 15 e le 19, nei centri sportivi Pala Iseo e Bicocca Stadium di Milano. I giovani atleti saranno seguiti da coach di cinque diverse discipline sportive: atletica, basket in carrozzina, sitting volley, scherma e calcio.

Per iscriversi, o avere maggiori informazioni sulla Bebe Vio Academy, puoi cliccare su questo link: https://www.bebevio.com/academy/#iscrizioni

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