Bonus caregivers: domande entro fine gennaio

Le domande per Home care premium scadono a gennaio, però le risorse sono fino ad esaurimento

Il prossimo 31 gennaio scade la domanda relativa al bonus per chi assiste familiari disabili, come da bando sul portale ufficiale dell’Istituto (link) . Tuttavia, si tratta di un bonus a risorse limitate e fino ad esaurimento. Ecco dunque come fare ad ottenerlo, sapendo che può arrivare anche ad 1.050€ mese.

Caregivers e Home Care Premium: tutto ciò che c’è da sapere

Il programma Home Care Premium dell’Inps nato nel 2019, scade a giugno 2022. Ciononostante, quello che più interessa i possibili beneficiari riguarda le tempistiche di scadenza della domanda, in programma per il prossimo 31 gennaio. Non solo: la struttura della misura potrebbe presentare problemi per coloro i quali decidano di presentar domanda negli ultimi giorni disponibili.

Il problema in questione deriverebbe dal fatto che si tratta di un programma fino ad esaurimento risorse: son previsti fino ad un massimo di 30.000 richiedenti.

DESTINATARI

Ora, nel bando si distinguono tre figure destinatarie del bonus:

  • Il titolare del diritto;
  • Il beneficiario;
  • Il responsabile del programma.

Allora, il bonus è aperto a “dipendenti  iscritti  alla  gestione  unitaria  delle  prestazioni  creditizie  e  sociali  e  i  pensionati  diretti  e indiretti utenti  della  gestione  dipendenti  pubblici,  nonché,  laddove  i  suddetti  soggetti  siano  viventi,  i  loro  coniugi,  per  i  quali  non  sia intervenuta  sentenza  di  separazione  e,  i  parenti  e  affini  di  primo  grado anche  non  conviventi,  i  soggetti  legati  da  unione  civile  e  i  conviventi,  i  fratelli  o  le  sorelle  del  titolare,  se  questi  ne  è tutore  o curatore, i  minori  orfani di  dipendenti  già  iscritti  alla  gestione  unitaria  delle  prestazioni  creditizie e sociali”.

Importante è anche la classificazione della disabilità: nel bando i disabili con disabilità media sono distinti da quelli con disabilità grave e gravissima. Infatti, i destinatari della misura possono essere maggiorenni fino a 67 anni d’età con disabilità tra il 67 ed il 99% (disabilità media), invalidi totali al 100% (disabilità grave) e destinatari dell’assegno di accompagnamento (disabilità gravissima). Medesime differenziazioni anche per i disabili minorenni o per gli over 67.

Rientrano nel diritto alla prestazione anche i disabili Inail, i ciechi ed i sordi.

IMPORTO

Al massimo, l’importo del bonus Home Care Premium arriva a 1.050 al mese. Per altro, nel caso di beneficiario con assegno di accompagnamento, dal bonus va detratto l’importo di accompagnamento o l’indennità di frequenza.

In merito agli importi, i fattori determinanti sono:

  • Gravità dell’invalidità;
  • ISEE;

Nello specifico:

  • Con un Isee fino ad €8.000, bonus mensile di €1.050 per disabili gravissimi; €700 per disabili gravi; €500 per disabili medi;
  • Isee tra gli 8.000 ed i 16.000euro: bonus mensile €950 per disabili gravissimi; €600 per disabili gravi; €400 disabili medi;
  • Isee tra i 16.000 ed i 24.000 euro: bonus mensile di €850 per disabili gravissimi; €500 per disabili gravi; €300 disabili medi;
  • Isee tra €24.000 ed i 32.000: bonus mensile di €750 per disabili gravissimi; €300 disabili gravi; €100 disabili medi;
  • Isee tra €32.000 ed i 40.000: bonus mensile di €650 per i disabili gravissimi; €100 a disabili gravi; non spetta ai disabili medi;
  • Isee superiore ad €40.000: bonus mensile €550, €50 disabili gravi; non spetta ai disabili medi.

Toyota Corolla con freno e verricello

Toyota Corolla modificata per il carico di una carrozzina nei sedili posteriori.

Con l’allestimento di oggi vi dimostriamo com’è possibile caricare agevolmente una carrozzina nei sedili posteriori di un’auto utilitaria, sia questa berlina o station wagon.

Per permettere il caricamento della carrozzina in autonomia abbiamo installato, in questa Toyota Corolla, un verricello comandato da pulsantiera. Il verricello è costituito da un braccio meccanico snodato ancorato al montante della porta che può fuoriuscire dall’auto per agevolare il carico della carrozzina.

La pulsantiera di comando è stata fissata all’altezza del sedile posteriore; in questo modo caricare la carrozzina in autonomia è molto più facile!

Per concludere l’allestimento è stato installato anche un freno lungo a braccio come dispositivo di guida.

Scopri altri allestimenti di veicoli per disabili che abbiamo realizzato!
Dalla Legge di bilancio 100 milioni per i disabili

Dalla Legge di bilancio 100 milioni per i disabili

Un articolo prevede un fondo per gli assistenti scolastici all’autonomia e comunicazione

Alcune novità positive potrebbero arrivare in ambito scuola, sostegno e disabilità dalla nuova Legge di Bilancio. Stiamo parlando di risorse a sostegno degli interventi agli assistenti all’autonomia e comunicazione degli alunni con disabilità. Previste dall’articolo 13 della Legg 104, tali risorse sono rappresentate da operatori socio educativi che supportano lo studente con disabilità sensoriale, psicofisica ed autismo.

Il Fondo da 100 milioni di euro per l’assistenza all’autonomia dei disabili

L’ultima bozza della Legge di Bilancio, in questi giorni all’esame delle commissioni del Senato, contiene un’importante novità. Il riferimento è all’articolo 49, comma 1, che prevede un fondo di 100 milioni di euro “per il potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità”.

Si tratta di risorse rivolte alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Al comma 2, inoltre, si stabilisce che il 70% del fondo (70milioni) sarà destinato alle regioni; il 30% andrà ai Comuni. Quindi, l’idea è di delegare agli enti locali l’assegnazione delle risorse, destinandole a professionisti abilitati e formati da inviare ai singoli istituti. Si allontana quindi all’ipotesi di assorbire queste figure professionali attraverso assunzione diretta dal MIUR, come invece sollecitato da più parti.

Quali sono queste parti? Il disegno di Legge II n. 2887/2021, con prima firmataria l’on. Carmela Ella Bucali, prevedeva l’internalizzazione degli assistenti suddetti. Tale proposta era sostenuta anche dalle associazioni: FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità); FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità). L’idea era di favorire non solo la stabilizzazione lavorativa degli interessati, ma anche la continuità del servizio ad alunni e studenti con disabilità.

Chissà quando le buone proposte verranno realizzate nella loro interezza e non più soltanto a mozzichi e bocconi?

Disabili non gravi? Ok al lavoro con assegno d’invalidità

I disabili non gravi potranno avere lavoretti e assegno d’invalidità

Il disabile non grave potrà continuare a fare piccoli lavoretti senza essere privato del suo assegno d’invalidità. Questo l’obbiettivo prefissato dagli emendamenti al decreto fisco-lavoro depositati in Senato da Pd, Leu, Iv e M5S. A tal proposito, avevamo già citato le rassicurazioni del Ministro del Lavoro Andrea Orlando; vediamo ora come stanno procedendo le cose.

Il disabile non grave potrà lavorare senza vedersi togliere l’assegno di invalidità

Tutto inizia con una circolare dell’Inps  che annuncia lo stop, dal 14 ottobre, alla liquidazione dell’assegno di invalidità per i disabili non gravi che lavorano. La circolare va a toccare anche i casi in cui l’attività lavorativa consista in un piccolo lavoro retribuito al massimo 400 euro al mese.

Alla base delle considerazioni dell’Inps, due sentenze della Cassazione secondo cui: “il mancato svolgimento di attività lavorativa è un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale”.

Allora, Inps applica alla lettera questa definizione e decide di smettere di erogare l’assegno di invalidità a quanti lavorano. Tuttavia, questo gesto smentisce una politica della tolleranza e dell’integrazione dei più fragili, vecchia ormai di cinquant’anni. E lo fa così, con la revisione di una norma -confusa- del 1971, in totale contraddizione con il principio secondo cui, nel caso in questione, “l’esiguità del reddito impedisce di ritenere che vi sia attività lavorativa rilevante”.

Ora, gli emendamenti:

  • Il Pd, con Antonio Misani, chiede semplicemente di sopprimere i commi 1 e 2 dell’articolo 13 legge 118 , 1971 (dove si esplicita che questi disabili non devono svolgere attività lavorativa e che obbligano il disabile all’autocertificazione d’inoccupazione);
  • Il M5S, con Nunzia Catalfo, propone il medesimo intervento: soppressione comma 1 ed abrogazione comma 2;
  • Italia Viva, Davide Faraone e Annamaria Parente, chiede di specificare il comma 1, con l’eccezione dell’attività lavorativa “dalla quale derivi in ogni caso il riconoscimento dello stato di disoccupazione”. Così, l’invalido civile parziale può svolgere un lavoro subordinato o autonomo dal quale deriva un reddito minimo personale escluso da imposizione;
  • Leu, primo firmatario Vasco Errani, propone una soluzione simile però aggiungendo al comma 1, un comma 1 bis. L’intento è di esplicitare che lo stato di disoccupazione è compatibile con lo svolgimento di “attività lavorativa che assicura un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione”.

Luciana Littizzetto interroga Orlando sull’assegno ai disabili lavoratori

Durante l’ultima puntata di “Che tempo che fa” la Littizzetto legge una lettera al Ministro del Lavoro

A stretto giro, il Parlamento deve risolvere il tema della sospensione dell’assegno ai disabili che lavorano. Un argomento che, in un paese democratico, non dovrebbe nemmeno essere al centro di una discussione. Tuttavia, ora che l’Inps questo sussidio l’ha sospeso, è la comica Luciana Littizzetto, con una lettera in Tv, a rivolgersi al Ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Luciana Littizzetto e la sua lettera ad Orlando sull’assegno ai disabili

“Caro Orlando. Tu che sei Orlando, come il paladino, ma siamo noi che rischiamo di diventare furiosi. Concordi anche tu che non esiste al mondo che si tolga l’assegno di invalidità ai disabili che lavorano?” Inizia così l’appello della comica della Rai al Ministro del Lavoro; e continua con un accostamento tanto paradossale quanto centrato.“[…] Quell’assegno è un diritto che non può essere alternativo all’impiego, vero? E allora io ti dico che diamo redditi di cittadinanza a camorristi e mafiosetti.”

Comunque, già nelle scorse settimane, il Ministro Orlando aveva parlato dell’esistenza di un emendamento per la reintroduzione all’assegno per i disabili lavoratori. Il fine? Correggere quanto di sbagliato è avvenuto nel recente passato. E lo stesso concetto, il Ministro lo ribadisce anche nel corso della serata di ieri, su Twitter, ringraziando Che Tempo Che Fa per aver affrontato l’argomento.

“Stiamo risolvendo con un emendamento e uno dei provvedimenti è in discussione in Parlamento e verrà modificato ripristinando l’assegno per i lavoratori con disabilità”.

Comunque, come sottolinea la Littizzetto, c’è da chiedersi che cosa ci faccia un disabile con quei 287 euro al mese. Ora, detto con una certa franchezza, sicuramente, non sono uno strumento per divertirsi o spassarsela, no. Quindi, se è giusto e sacrosanto correggere un errore, a volte si potrebbe anche fare un lavoro di prevenzione, che renda non necessario dover sempre ricorrere alla cura.

Citroen Berlingo

Citroen Berlingo con pianale ribassato e sedile girevole elettronico

Pianale ribassato e sedile girevole elettronico

L’allestimento che vi mostriamo oggi riguarda il trasporto di persone con disabilità.

Caricare una carrozzina non è mai stato cosi facile e veloce!

Lo dimostra questo Citroen Berlingo a cui abbiamo adattato un pianale ribassato. Il pianale ribassato è stato installato nella parte posteriore del veicolo e al suo interno è stata applicata una vasca con l’obiettivo di ospitare una carrozzina ed avere una altezza utile di 140 cm.
L’accesso al veicolo avviene mediante una piccola rampa con una pendenza moderata che può ripiegarsi internamente per avere un comodo piano di carico.

La carrozzina viene ancorata con 4 arrotatori, in questo modo la vettura è omologata per 5 posti + una carrozzina.

Abbiamo concluso l’opera installando un sedile girevole elettronico per poter trasportare agevolmente la persona con disabilità motorie a lato dell’autista.
Guarda il video per vedere il nostro allestimento!

Testo unico malattie rare: tutte le novità

Credito d’imposta per la ricerca fino a 200 mila euro l’anno 

Lo scorso 2 novembre, in Senato, il testo unico sulle malattie rare riceve il via libera, all’unanimità. “Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. […] Il testo è un nuovo inizio […]”. Ora, bisogna attuare le normative in tutte le regioni, allineare ciò che già esiste ed aggiornare il piano per le malattie rare ogni tre anni.

Garantire uniformità da Nord a Sud nell’erogazione delle prestazioni e medicine

La legge per la quale si è votato favorevolmente in sede deliberante del Senato, è composta da sedici articoli. Oltre al sostegno alla ricerca, essa mira a tutelare il diritto alla salute di chi è affetto da una malattia rara. L’idea è di farlo attraverso una serie di misure atte a garantire l’uniformità dell’erogazione di prestazioni e medicinali, comprese quelli orfani, in tutta Italia.

Inoltre, la legge sulle malattie rare punta anche al coordinamento ed aggiornamento periodico dei livelli essenziali di assistenza e dell’elenco delle malattie rare. In quest’ottica, diventa fondamentale il coordinamento, riordino e potenziamento della Rete nazionale per la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle malattie rare. Dunque, al fine di definire gli obiettivi e gli interventi pertinenti nel settore, si deve approvare, ogni tre anni, il Piano nazionale per le malattie rare.

Quando una malattia è rara e quali sono i farmaci orfani

Parlare di legge sulle malattie rare, significa, implicitamente dar per scontati concetti quali, innanzitutto, il significato stesso di malattia rara. Tuttavia, visto che il concetto così scontato non è, il testo in questione va a dare una definizione di “malattie rare”, includendo nella categoria anche quelle di origine genetica. In più, nell’ambito delle malattie rare vengono comprese anche quelle ultra rare (che hanno una prevalenza inferiore ad un individuo su 50mila). Non solo: anche i tumori rari, la cui identificazione è dettata dal criterio d’incidenza, rientrano tra le malattie rare; dunque, sono anch’essi disciplinati dalla stessa legge.

I farmaci orfani ed il Fondo nazionale farmaci orfani

Per “farmaci orfani” s’intendono i farmaci “destinati alla diagnosi, profilassi, o terapia di un’affezione che comporta una minaccia per le vita o la debilitazione cronica di non più di 5 individui su 10.000 […]”. Sono quindi farmaci che, in mancanza di incentivi, non generano una commercializzazione così redditizia da giustificarne l’investimento. Proprio per questo motivo, la legge sulle malattie rare, all’articolo 11, prevede un’integrazione del Fondo nazionale farmaci orfani. Il che significa un ulteriore versamento del 2% delle spese autocertificate dalle aziende farmaceutiche entro il 30 aprile di ogni anno.

In merito a questo sostegno, la fondazione Telethon (da sempre rivolta anche alle malattie rare) ne sottolinea l’importanza nell’ambito degli studi preclinici e clinici delle malattie rare. Infatti, il Fondo nazionale farmaci orfani permetterà l’avvio di studi osservazionali e registri di uso compassionevole per terapie non ancora disponibili in Italia.

L’accento è posto anche sull’implementazione dello sviluppo di test per screening neonatali per la diagnosi di malattie rare per cui sia disponibile una terapia.

Ora, non solo il fondo nazionale farmaci orfani. La legge prevede anche un credito d’imposta a favore di:

  • soggetti pubblici o privati che svolgono attività di ricerca;
  • Soggetti pubblici o privati che finanziano progetti su malattie rare o farmaci orfani.

Il credito d’imposta sarà pari al 65% delle spese sostenute per l’avvio e la realizzazione dei progetti di ricerca.

Volante Citron con acceleratore e freno manuale

Citroen C3 AirCross – Acceleratore con cerchiello e freno manuale

Citroen C3 Aircross allestista per la guida di disabili

L’allestimento che vi presentiamo riguarda l’allestimento alla guida di perone con disabilità.

Per far questo abbiamo modificato l’auto del nostro cliente, una Citroen C3 Aircross, per permettergli la guida in completa autonomia installando un acceleratore a cerchiello ed un freno manuale.

 

Peculiarità di questo tipo di acceleratore: il cerchiello è staccabile!

Il cerchiello dell’acceleratore essendo staccabile permette la guida dell’automobile anche a persone normodotate.

Vuoi avere maggiori informazioni riguardanti i nostri allestimenti per disabili? Scopri la pagina dedicata!

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