Venerdì 17 febbraio 2023 è stato inaugurato all’Istituto Professionale Berna di Mestre un nuovo laboratorio di Meccatronica, grazie al progetto Automotive Teen Project, finanziato dalla CGIA di Mestre, dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e dalla Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia.
Alla presentazione del progetto era presente Roberto Bottan, presidente della CGIA di Mestre e titolare dell’azienda Bottan Carlo & C., leader nel settore dell’allestimento di autoveicoli per persone con disabilità.
Spiega Bottan: «In questo giorno siamo qui per rinnovare i laboratori, per rendere molto più efficace ed efficiente la didattica e l’alternanza scuola-lavoro. Oggi andiamo ad inaugurare, con un investimento di 100.000 euro, fatto insieme alla Camera di Commercio, il rinnovo completo del laboratorio di Meccatronica. Noi pensiamo che tutto questo porti a dei risultati positivi in termini di accesso dei giovani al mondo del lavoro».
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Il progetto è nato come conseguenza ai cambiamenti che sta vivendo il settore delle auto, nel quale i soggetti protagonisti si sono dati l’obiettivo di fornire una risposta alle imprese di autoriparazione, che fanno fatica a trovare del personale capace e preparato.
Automotive Teen Project è un progetto che punta alla formazione dei migliori meccatronici, gli autoriparatori del futuro, ovvero figure professionali con competenze da meccanico e da elettrauto.
Lavorare insieme per valorizzare i talenti
Oltre all’acquisto di attrezzatura specialistica, il progetto prevede il coinvolgimento di varie aziende pronte ad assumere giovani neodiplomati. Autofficine, carrozzerie, centri di revisione, concessionarie e ditte di ricambi si impegnano, inoltre, nell’ospitare gli studenti del quarto anno in stage formativi, che si alterneranno con la formazione in aula ogni 15 giorni.
«L’idea di questo progetto è nata perché siamo convinti che il problema dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, così come l’accesso di personale qualificato alle aziende, può passare soltanto attraverso un rapporto strettissimo con le scuole professionali», dichiara Bottan. «Noi siamo convinti che istituzioni pubbliche, aziende e scuole professionali devono lavorare insieme su dei progetti condivisi».
Il Direttore dell’Istituto Berna, Don Filippo Benetazzo, spiega che più aumentano le esigenze del mercato, più «viene richiesta una competenza maggiore e anche una capacità di gestire modalità diverse di motori. L’attrezzatura ce l’avevamo già, ma adesso c’è anche la possibilità di gestirla meglio», con postazioni che «permettono anche un lavoro più ordinato, più bello».
«Dove c’è il benessere della persona, dove uno si sente valorizzato per i talenti e la capacità che ha, allora può dare anche di più», sottolinea il Direttore dell’Istituto. Questo è ciò che «stiamo facendo con i nostri ragazzi».
Il manutentore è una delle figure più richieste
In Polesine attualmente si contano 320 imprese di autoriparazione, in calo del 17% nell’ultimo decennio. Nel veneziano, invece, sono quasi 800, anche qui in calo di un’ottantina di unità dal 2009. Soltanto un terzo del settore vede la conversione dell’elettrico come opportunità, e non come minaccia, e per questo si dice pronto ad investire.
«Noi abbiamo il compito di rendere più attrattivi questi lavori», continua Bottan. Spesso vengono snobbati perché non sono abbastanza conosciuti, ma «sono lavori che richiedono una grande professionalità, dedizione e preparazione, e possono dare molta soddisfazione personale ed economica ai ragazzi che si approcciano a questi settori».
Secondo le statistiche della CGIA, una delle figure più richieste è proprio quella del manutentore. Nel 2035 «ci saranno ancora 35 milioni di macchine a combustione in circolazione. E poi anche le macchine elettriche che arriveranno gradualmente, già da questi anni, avranno bisogno di manutenzione, per cui tecnici preparati ce ne vorranno sempre. Anzi: bisognerà innalzare il livello di preparazione delle persone».
«Ho 15 anni e studio qui al Berna al settore autoriparatori. Qua dentro è raccolta tutta la mia passione per i motori», spiega uno studente del Berna. «Mi piace perché imparo a mettere mano sul motore. Un giorno mi piacerebbe aprire un’officina per mettere in pratica quello che ho imparato qui dentro e ad insegnare ad altre persone quello che ho imparato».