Applicazione gancio traino su Ford Ranger: quando la trasformazione è sinonimo di qualità

Anche un intervento apparentemente semplice come l’applicazione di un gancio traino può fare la differenza quando viene eseguito con cura e professionalità. È il caso del montaggio effettuato su questa Ford Ranger, dove ogni dettaglio è stato studiato per garantire un risultato perfettamente integrato e all’altezza degli standard della casa madre.

In particolare, il gancio traino installato riproduce fedelmente l’aspetto e il funzionamento di un componente originale FORD, sia per quanto riguarda l’estetica che per l’integrazione tecnica. Il lavoro ha incluso il collegamento dell’impianto elettrico del gancio con l’impianto originale della vettura, senza adattamenti visibili o compromessi funzionali.

Un aspetto fondamentale di questa trasformazione è la programmazione delle centraline di bordo, che consente al veicolo di riconoscere automaticamente quando è presente un rimorchio o un portabiciclette. Questo significa, ad esempio, che i sensori di parcheggio posteriori vengono automaticamente disattivati durante le manovre in retromarcia, evitando fastidiosi segnali acustici inutili.

Il risultato finale è un’installazione pulita, sicura e totalmente compatibile con le funzioni elettroniche della vettura, che permette di sfruttare al massimo le potenzialità del veicolo anche in configurazione traino.

Affidarsi a professionisti per questo tipo di interventi non è solo una scelta estetica, ma soprattutto una garanzia di funzionalità, sicurezza e durata nel tempo.

Secondo appuntamento per l’edizione 2025 di “Volare oltre lo sport”: la pagaiata sul fiume Sile

Si è svolto il secondo appuntamento dell’edizione 2025 di Volare oltre lo sport, con una suggestiva pagaiata lungo il fiume Sile.

Il progetto, ideato dalla CGIA di Mestre e realizzato in collaborazione con il Comune di Venezia – Assessorato alle Politiche Educative (Settore Servizi Ausiliari Educativi e Scolastici – Servizio di Progettazione Educativa), punta a promuovere lo sport come strumento educativo, di inclusione e socializzazione per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, valorizzandone i principi e il rispetto delle diversità individuali.

“La quinta edizione, particolarmente ricca di eventi e partecipanti – dichiara il Presidente della CGIA, Roberto Bottan – coincide con l’80° anniversario della fondazione dell’Associazione. In un’occasione così significativa, desideriamo riaffermare i nostri valori di solidarietà e inclusione sociale. La CGIA sente un forte senso di gratitudine verso la comunità cittadina e ritiene fondamentale impegnarsi a sostegno dei giovani e di chi si trova in difficoltà”.

Veneto: nuove delibere regionali a sostegno dei caregiver familiari e del “Dopo di noi”

La Regione Veneto ha recentemente approvato due importanti delibere che rafforzano il sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie. I provvedimenti riguardano due ambiti cruciali: il ruolo dei caregiver familiari e il cosiddetto “Dopo di noi”, ovvero le misure di assistenza previste per le persone con disabilità gravi dopo la scomparsa dei genitori o dei familiari che se ne prendono cura.

Caregiver familiari: riconoscimento e supporto

La prima delibera approvata mira a rafforzare il riconoscimento e il supporto dei caregiver, figure fondamentali per l’assistenza quotidiana alle persone non autosufficienti. La Regione ha destinato oltre 3 milioni di euro a interventi che favoriscano la permanenza della persona con disabilità nel proprio contesto di vita, attraverso progetti personalizzati di sollievo, formazione, supporto psicologico e accompagnamento.

Dopo di noi: più risorse per l’autonomia

La seconda misura riguarda il “Dopo di noi” e prevede uno stanziamento di circa 7,8 milioni di euro. L’obiettivo è facilitare percorsi di vita indipendente per le persone con disabilità grave, nel rispetto delle loro scelte e necessità. Le risorse saranno utilizzate per progetti di residenzialità, co-housing, sostegno all’abitare e servizi individualizzati che permettano alle persone coinvolte di vivere fuori dal nucleo familiare in condizioni dignitose e sicure.

Un impegno concreto verso l’inclusione

Queste due delibere si inseriscono in una strategia più ampia della Regione Veneto, volta a promuovere l’inclusione sociale e il diritto all’autodeterminazione delle persone con disabilità. L’attenzione verso i caregiver, spesso invisibili ma essenziali, e l’investimento sul futuro delle persone disabili sono segnali importanti di un cambiamento culturale e istituzionale.

Conclusioni

Con queste nuove risorse, la Regione intende dare un contributo concreto al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari. Un passo avanti nella costruzione di una società più attenta, equa e solidale.

 


Fonte: Disabili.com

Licenziare un dipendente disabile: quando è illegittimo secondo la Cassazione

Il tema del licenziamento dei lavoratori con disabilità è particolarmente delicato e richiede una valutazione attenta sia dal punto di vista legale che umano. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riportato al centro dell’attenzione l’importanza del rispetto delle tutele previste per i dipendenti disabili.

La vicenda

La Corte di Cassazione si è espressa in merito al caso di una dipendente affetta da disabilità, licenziata dalla propria azienda. La lavoratrice, impiegata presso un’impresa con oltre 15 dipendenti, aveva una disabilità riconosciuta e una ridotta capacità lavorativa. Il datore di lavoro aveva disposto il licenziamento a causa di un’inidoneità fisica parziale, senza prima valutare se fosse possibile ricollocarla in una posizione compatibile con la sua condizione.

La Suprema Corte ha ritenuto il licenziamento illegittimo, sottolineando che il datore di lavoro, prima di interrompere il rapporto, avrebbe dovuto verificare attentamente se vi fossero mansioni alternative in grado di rispettare i limiti imposti dalla condizione fisica della lavoratrice.

Le responsabilità del datore di lavoro

Secondo la legge italiana, in particolare la Legge n. 68/1999 sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, i datori di lavoro sono tenuti ad adottare tutte le misure necessarie per garantire condizioni di lavoro adeguate a chi presenta limitazioni fisiche o mentali. Questo significa che il datore non può procedere al licenziamento di un dipendente disabile solo perché non può più svolgere la mansione originaria: deve invece valutare ogni possibilità di adattamento o di ricollocazione.

In pratica, è necessario verificare se esistono altri ruoli in azienda compatibili con la condizione del lavoratore, tenendo conto anche delle sue competenze e qualifiche. Solo quando non esistono alternative concrete e sostenibili, il licenziamento può essere preso in considerazione.

Il ruolo della Cassazione

La Cassazione ha confermato un principio già presente nella normativa europea e nazionale: il lavoratore disabile ha diritto a una protezione rafforzata, proprio per tutelare il suo diritto al lavoro e alla dignità professionale.

In questo caso, la Suprema Corte ha giudicato inammissibile il licenziamento in assenza di una seria e documentata analisi delle possibilità di adattamento della posizione lavorativa. È stato inoltre rilevato che l’azienda non aveva attivato alcun percorso di verifica interno per valutare soluzioni alternative.

Un monito per le aziende

Questa sentenza rappresenta un chiaro richiamo per i datori di lavoro, specialmente quelli con più di 15 dipendenti, affinché rispettino le tutele previste dalla legge per i lavoratori disabili. Il messaggio è semplice: prima di licenziare, bisogna dimostrare di aver fatto tutto il possibile per trovare una soluzione alternativa che consenta al dipendente di continuare a lavorare, compatibilmente con le sue condizioni.

Conclusioni

La tutela dei diritti dei lavoratori disabili non è solo un obbligo giuridico, ma un principio di civiltà e inclusione. Le imprese sono chiamate a un impegno attivo nell’adattare il contesto lavorativo alle esigenze di tutti i dipendenti, contribuendo così a costruire un ambiente più equo e rispettoso.

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