Decreto Sostegni Ter a Palazzo Madama: la denuncia di FIABA Onlus e RECERT
Attualmente, il Decreto Sostegni Ter è in esame a Palazzo Madama col fine di revisionare alcune norme come il Superbonus 110%. Tale mossa procura una serie di preoccupazioni e perplessità rispetto ai nuovi vincoli di cessione del credito legati appunto ai bonus edilizi. Perciò, alcune associazioni come FIABA Onlus e RECERT fanno sentire la loro voce e protestano specialmente per il potenziale freno all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il Decreto Sostegni Ter procurerà uno stop agli interventi sull’abbattimento delle barriere architettoniche?
Grazie al Superbonus 110% e alla detrazione al 75% dedicata sarebbero stati possibili diversi interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Tuttavia, come si anticipava, il Decreto Sostegni Ter sembra essere un ostacolo problematico. In merito a questo, il Presidente di RECERT Giuseppe De Pasquale esprime la sua preoccupazione:
“Con questa forte ed ingiustificata limitazione che ritarda tutto il processo della cessione del credito si sono di fatto bloccate le assemblee condominiali in cui si doveva deliberare in tal senso, con gravissime ripercussioni considerando anche il lasso temporale della durata della detrazione fiscale”
Dunque, questa decisione provocherebbe ripercussioni negative sia per le imprese che avevano già avviato i lavori ma anche per i singoli. Ossia, per tutte le persone caratterizzate da mobilità ridotta che da tempo aspettavano di vivere in abitazioni più confortevoli. Difatti, tali interventi avrebbero permesso loro di rendere la propria residenza più accessibile con spese esigue e costi ridotti.
Inoltre, sia De Pasquale di RECERT che Trieste di FIABA Onlus aggiungono:
“Siamo pronti a chiedere la presentazione di un nostro emendamento durante la conversione del decreto che avverrà in Senato nei prossimi giorni. Riteniamo che la normativa prevista dal cosiddetto decreto “antifrode” sia più che sufficiente a garantire il rispetto delle norme e confidiamo nel buon senso di tutti i soggetti interessati affinché si possa giungere a una soluzione che non comprometta l’utilità di provvedimenti peraltro già approvati”.
Così, inoltrano la richiesta di cancellare in tempi brevi il divieto alla doppia cessione del credito al Governo, nel rispetto dell’art. 28 del decreto legge n. 4 del 27/01/2022.