Il Cude esiste da quest’estate ma la situazione sembra ferma nell’attuazione concreta
L’Unione Europea chiedeva ormai da ben 23 anni il via libera al Contrassegno unificato disabili europeo (Cude). Nonostante la normativa sia completa da giugno, a chiunque si rechi in Comune per richiederlo viene detto che ancora non è pronto. Dunque, si è deciso nel frattempo di pensare a una soluzione altrettanto valida. Così, questo novembre col Decreto Infrastrutture n. 121/2021 si aggiunge la gratuità generalizzata della sosta sulle strisce blu per chi ha il contrassegno. Ma questo non è abbastanza.
Cude Italia: come funziona e perché c’è un problema con la banca dati
Innanzitutto, ricordiamo che cosa significa e qual è il valore del Cude. Si tratta di un pass per disabili in autovettura che ha validità automatica ovunque, sia in Italia che in Europa. Grazie ad esso non sarà più necessario avvertire le autorità indicando dove ci si reca di volta in volta.
Tuttavia, come dicevamo la situazione pare essere in stallo. Sono ormai passati cinque mesi da quando veniva pubblicato il dm 5 luglio 2021 con cui si istituiva la piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni. Dunque, il problema pare essere di carattere organizzativo: ci sono difficoltà nel costruire e far funzionare la banca dati alla quale tutti i corpi di polizia si collegheranno. Con essa le autorità verificheranno:
- L’esistenza;
- La regolarità;
- L’utilizzo
Probabilmente, l’origine del problema è il seguente: i sistemi informatici con cui lavorano i corpi di polizia locale sono diversi tra loro. Ora, i nuovi test sulla banca dati partiranno a febbraio. Poi, da marzo si inizierà una prova più concreta con dati reali dei cittadini.
Cosa si può fare al momento, nell’attesa del Contrassegno unificato disabili europeo
Per il momento, tutti i disabili al volante potranno continuare a utilizzare il sistema del contrassegno cartaceo da esporre. Con questo si dimostra che si ha il diritto di sostare negli spazi riservati ai disabili. Inoltre, è fondamentale anche per consentire al Comune di residenza di inserire la targa tra le autorizzate, per esempio per varcare tranquillamente le ZTL.
Il problema di questo sistema è che ogni volta che ci si vuole spostare in zone differenti dal Comune, è necessario avvisare gli uffici amministrativi del dato paese. Tra l’altro, in alcune zone estere questo contrassegno non è nemmeno valido.
Invece, quando finalmente il Cude sarà a regime completo, chiunque deciderà di usufruirne sarà sempre in regola. Si scavalleranno così iter lunghi e limitanti e all’estero basterà semplicemente esporre il pass sul veicolo.