L’intelligenza artificiale arriva anche nel trattamento delle malattie rare: ci possiamo fidare?

Il debutto dell’intelligenza artificiale nel mondo della medicina non sorprende affatto. Un software molto potente, infatti, riesce a scavare nella grande quantità di dati presente nel nostro genoma, trovando risposte ad alcuni interrogativi importanti, come quelli che derivano dalle malattie rare.

Le malattie rare sono circa 8mila, e la maggior parte di queste sono genetiche. Il nostro DNA è composto da più di 3 miliardi di lettere e 20mila geni, ed è un linguaggio difficile da capire. Ben venga, quindi, uno strumento che analizza in modo “intelligente” le mutazioni genetiche e le conseguenze che comportano.

MediKanren, un software per trovare il farmaco adatto

Recentemente, un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Alabama ha pubblicato un articolo sulla rivista Frontiers in Artificial Intelligence, per parlare delle potenzialità di un particolare strumento di Intelligenza Artificiale, MediKanren.

Sviluppato presso lo Hugh Kaul Precision Medicine Institute, MediKanren elabora una quantità di dati spaventosa per aiutare i medici a capire quali sono le terapie adatte per i pazienti con malattie rare. Il software è simile a ChatGPT, l’intelligenza artificiale più in voga del momento, capace di elaborare risposte precise e puntuali alle domande degli utenti.

Ma ci possiamo fidare di un software per prescrivere dei farmaci ad un paziente? Secondo gli autori dell’articolo no, dato che «il processo di consultazione funziona in collaborazione con il medico, non in sua sostituzione».

L’importanza degli studi clinici

Un software di intelligenza artificiale come MediKanren esplora i vari database internazionali, per confrontare migliaia di geni e per cercare i farmaci che meglio agiscono sulle conseguenze di una certa mutazione genetica.

Commenta il dott. Giuseppe Recchia, fondatore di daVi DigitalMedicine, società che promuove terapie digitali: «Il sistema MediKanren stabilisce un collegamento tra i meccanismi della malattia e il principio d’azione di un farmaco, mettendo insieme molte variabili. Sicuramente fornisce un aiuto importante alla ricerca ma occorre verificare che tutte le indicazioni offerte siano supportate da prove sperimentali, che giungono solo con gli studi clinici».

L’intelligenza artificiale è in grado di cambiare il mondo della medicina, certo, ma per ora possiamo affermare che è troppo presto per pensare che possa risolvere problemi così complessi.

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